SIAMOTUTTIGAY
DALL’11 AL 16 FEBBRAIO 2020 AL TEATRO OFF OFF DI ROMA!
scritto e diretto da Lucilla Lupaioli
da un’idea di Marco Marciani
con Alessandro Di Marco, Lucilla Lupaioli, Armando Quaranta, Antonio De Stefano, Martina Montini, Maria Antonietta Monacelli
assistente alla regia Armando Quaranta – luci Giovanna Venzi – scene e costumi Nicola Civinini
Presentata con grande successo al Todi Festival 2013, debutta il 22 gennaio al Teatro Ambra Garbatella l’irresistibile commedia “Siamotuttigay”, scritta e diretta da Lucilla Lupaioli, da un’idea di Marco Marciani.
Che succederebbe se il mondo fosse omosessuale e l’eterosessualità fosse un’anomalia? Se intorno a noi fossero tutti gay come faremmo capire a mamma e papà che ci sentiamo attratti da persone dal sesso opposto al nostro?
È questa la difficile e paradossale situazione in cui si trovano i figli etero di Maggie (Alessandro Di Marco) e Tessy (Lucilla Lupaioli), coppia lesbica collaudatissima composta da una famosa attrice di teatro (interpretata sulla scena da un attore en travestì) e la sua fidata compagna, nonché suo ufficio stampa.
È il giorno della prima, Maggie come sempre è tesa nel suo camerino e Tessy le sta accanto per rassicurarla. I loro figli (Willy – Antonio De Stefano e Sheila – Maria Antonietta Monacelli) nel frattempo sono presi da tutt’altro, perché non sanno come affrontare il difficilissimo coming out. Decidono quindi di chiedere aiuto a Max (Armando Quaranta) il macchinista – segreto amante di Sheila – e Lucy (Martina Montini) la sarta – segreta fidanzata di Willy – la cui eterosessualità viene tollerata solo perché ci troviamo nell’eccentrico mondo del teatro. Insieme a loro trovano il coraggio di affrontare le due madri, e il camerino di Maggie diventa lo scenario di un rocambolesco ed esilarante tentativo di confessare la verità.
Il ritmo dello spettacolo segue quello della commedia degli equivoci: fraintendimenti, interruzioni, colpi di scena, rivelazioni improvvise ed happy end, ma rivedere questo schema classico alla luce del paradosso è davvero travolgente. I luoghi comuni vengono ribaltati, le scene-tipo attraversate all’incontrario, e quei due poveri ragazzi eterosessuali ci spingono a riflettere sulla convenzione della morale e sul concetto di diversità, ma anche e soprattutto sull’identità delle famiglie etero ed omosessuali. Mai prima d’ora, infatti, ci erano state mostrate famiglie gay così conservatrici e tradizionali, protettive e affettuose ma fedeli a un ruolo educativo contro cui tutti – etero e omo – ci siamo prima o poi ribellati.
Spettacolo presentato al Todi Festival 2013
grazie a Guido Del Vento, Mauro Di Marco, Laura Lonetti, Giovanna Muschietti, Claudio Reginelli, Silvano Spada, Roberto Ulino
Teatro Ambra Garbatella
Dal 22 gennaio all’1 febbraio 2015
Teatro Lo Spazio
dal 55 al 17 aprile 2016
Ufficio Stampa Compagnia Carla Fabi – carla@fabighinfanti.it
Le ultime recensioni:
PERSINSALA
di Alessio Neroni, 14 Febbraio, 2020
«Presentata con grande successo al Todi Festival 2013, e poi a Roma al Teatro Ambra Garbatella, al Gay Village 2015 e al Teatro Lo Spazio nel 2016», torna sulla scena romana nella settimana di San Valentino Siamotuttigay, lo spettacolo di Lucilla Lupaioli, che la vede anche nelle vesti eleganti di attrice, in cui paradossalmente tutto sembra funzionare al contrario.
Lo spettacolo offre molti spunti di riflessione, che prevalentemente girano intorno ala domanda: «e se fosse l’eterosessualità a essere una minoranza, come ci comporteremmo?»
Siamotuttigay apre le porte alla mente e al teatro stesso, rimandando la finzione scenica a un vero e proprio spettacolo, che sta per debuttare. L’intera pièce si svolge, infatti, all’interno del camerino di Maggie (Alessandro Di Marco), alle prese con l’ansia della prima.
Come una vera diva, l’abito di scena non le piace, così come non sopporta quel microfono tra i capelli, affermando che la sua voce è già potente di suo. E non le si può dar torto dal fracasso che proviene da quello stanzino, in cui segreti e bugie stanno prendendo il sopravvento.
I figli di Maggie e Tessy (Lucilla Lupaioli), coppia lesbica collaudatissima, ovvero Willy (Antonio De Stefano) e Sheila (Maria Antonietta Monacelli), sono presi dal panico, poiché durante la cena, che seguirà la prima dello spettacolo, dovranno affrontare il difficilissimo coming out. Chiedono quindi aiuto a Max (Armando Quaranta) il macchinista – segreto amante di Sheila – la cui eterosessualità viene tollerata solo perché ci si trova nell’eccentrico mondo del teatro, e alla sarta Lucy (Martina Montini) – segreta fidanzata di Willy, per trovare il coraggio di affrontare le due madri.
Lo spettacolo, col suo ritmo serrato, è anche il pretesto per puntare il dito contro le produzioni teatrali che per mancanza di fondi sono costrette a fare economia, eliminando magari elementi scenografici, come avviene qui, dove la voliera con trenta pappagallini non abbellirà più la scena, o cancellando interamente lo spettacolo.
Gli attori sono superlativi, tutti, a cominciare da Alessandro Di Marco, che ricalca Maggie, attore en travestì, alla perfezione, sottolineando tutte le caratteristiche che appartengono a un’attrice di mestiere, che pretende attenzioni, e lo fa in modo ironico conquistando il pubblico con una travolgente simpatia. Impeccabile Lucilla Lupaioli, perfetta dall’acconciatura ai tacchi, nel disegnare il ruolo di ufficio stampa, moglie e madre, in grado di saper gestire tutto contemporaneamente. Bravissimi anche i giovani Antonio De Stefano, Martina Montini, Armando Quaranta e Maria Antonietta Monacelli, che tra movenze e battute finissime regalano la giusta dose di ironia a un pubblico attento e coinvolto.
Doppi sensi, fraintendimenti e luoghi comuni in Siamotuttigay si mescolano tra palco e realtà generando apparentemente confusione, la stessa che circola sui quotidiani, alla televisione e in giro, quando si vogliono indirizzare i sentimenti verso un’unica direzione, sbarrando le altre strade, che invece portano verso la desiderata libertà.
IL FOYER
di Sarah PadoanSIAMOTUTTIGAY BREVI STAMPAIn scena al teatro Off Off dall’11 al 16 febbraio 2020 (domenica già sold out) la commedia “Siamo tutti gay” un’idea di Marco Marciani scritta e diretta da Lucilla Lupaioli; con Lucilla Lupaioli, Alessandro Di Marco, Antonio De Stefano, Armando Quaranta, Martina Montini e Maria Antonietta Monacelli. Noi, de Il Foyer, eravamo per voi alla prima.
Che percezione avremmo del diverso se ci trovassimo in una società che rovescia le parti? Quanto è inutile, limitante e potenzialmente dannoso il pregiudizio che ancora vincola e pervade le persone? Conosciamo davvero il significato della parola libertà?
Le risposte si trovano facilmente in questo lavoro che mescola ironia, comicità e considerazioni sulla vita (tra cui una parentesi di invettiva riguardo la realtà odierna del teatro indipendente) tristemente troppo attuali, in uno scenario rocambolesco ed esilarante che ha per sfondo l’ambiente variopinto e stravagante del teatro. Una commedia degli equivoci che racconta di Maggie e Tessy, coppia di mamme impegnate nel teatro, e dei loro figli Willy e Sheila, inammisibilmente etero, che tentano disperatamente di fare coming out chiedendo aiuto ai rispettivi fidanzati Lucy e Max, sarta ed elettricista del teatro stesso.
Maggie, attrice veterana ormai disillusa ed inasprita, si immerge tra trucchi vestiti e lustrini sempre accompagnata dalla sua fedele “trousse” di superstizioni ed isterie, cercando di arrivare al debutto nel migliore dei modi. Sembra bypassare ogni cosa possa distoglierla da ciò: perfino i problemi esistenziali dei figli. La moglie Tessy, che le fa da PR, è la classica donna in carriera, conservatrice e tradizionalista. Non concepisce neanche lontanamente la possibilità che i suoi figli possano discostarsi dai suoi insegnamenti né avere altre inclinazioni, tanto da non vedere ciò che è palese agli occhi. Ne seguiranno situazioni tragicomiche ai limiti dell’assurdo, con un avvicendarsi di colpi di scena, gag, e passi di danza su accompagnamenti musicali in stile anni ’60. Alla fine i quattro fidanzati giungeranno a mettersi in discussione, pressati dagli eventi, pur di entrare nell’Olimpo della cosiddetta normalità. Ma sarà impossibile sottrarsi a sé stessi.
Chi stabilisce cosa sia normale se non un semplice punto di vista convenzionalmente condiviso del quale basta cambiare il fuoco per sovvertire tutto?
Ed è a questo punto che mamma Maggie non può più far finta di niente. Esce dalla sua bolla, rompe il silenzio e dicendo poche ma essenziali parole, da a Tessy lo spunto per comprendere ed ai figli (e relativi compagni) un abbraccio parafrasato che accoglie tutto ciò che sono, liberi finalmente di amare alla luce del sole.
Siamo come siamo, ognuno di noi è diverso, ed è questa la più grande ricchezza cui si possa attingere.
In un mondo che sembra tornare indietro, in cui l’odio, il pregiudizio e la discriminazione si riaffacciano prepotentemente ponendoci davanti a fatti aberranti, questo spettacolo è un invito all’empatia, allo scambio di ruoli per comprendere semplicemente che la definizione di diverso è assolutamente relativa, che l’amore è vettore e che ciò che conta più di ogni altra cosa è imparare ad amare.
Una regia frizzante e colorata, che si diverte a giocare a tempo di musica con le “quinte” e gli attori fuori scena, fa da piedistallo ad un lavoro ben strutturato, godibile ed allo stesso tempo pieno di spunti di riflessione.
FemaleWorld 24/1/2015
Viene da chiedersi dopo aver assistito alla replica di SIAMOTUTTIGAY al Teatro Ambra alla Garbatella di Roma – scritto e ben diretto dalla brillante Lucilla Lupaioli da un idea di Marco Marciani – le famose, loro malgrado, Sentinelle in piedi ? Per chi manifesterebbero o per cosa? [..] Ancora una volta tocca alla sensibilità di chi fa teatro spiegare come vanno le cose e in che direzione [..] SIAMOTUTTIGAY è uno spettacolo che andrebbe mostrato nelle scuole, nei licei, nelle università per formare le coscienze delle nuove generazioni alla tolleranza e al rispetto degli altri, senza nessuna forma di violenza poiché l’amore non è violenza. Un paese che accetti la libertà di amare di chiunque è un paese amato ed invidiato anche dagli altri paesi. E dunque per cosa manifesterebbero quei signori con bibbie alla mano in un mondo così strutturato? “Ama ed impara ad amare”, per null’altro bisognerebbe manifestare, per la libertà qualunque essa sia e il rispetto di quella stessa libertà […] Lo spettacolo che ha debuttato al Todi Festival 2013 è in scena fino al primo febbraio, non perdetelo!
Mario Di Calo
La Repubblica.it 17/1/2015
Che succederebbe se il mondo fosse omosessuale e l’eterosessualità fosse un’anomalia? Se intorno a noi sono tutti gay, come spiegare a mamma e papà che ci sentiamo attratti da persone dal sesso opposto al nostro? Da questo spunto prende il via la commedia “Siamo tutti gay”, scritta e diretta da Lucilla Lupaioli da un’idea di Marco Marciani, in scena al teatro Ambra alla Garbatella da giovedì 22 gennaio a domenica 1 febbraio. I figli etero della coppia lesbica formata da Maggie (Alessandro Di Marco, qui en travesti) e Tessy (Michela Fabrizi) – una famosa attrice di teatro e la sua fidata compagna – sono al centro di una commedia degli equivoci, che ruota attorno al camerino di Maggie a poche ore da un debutto teatrale. L’insolito “coming out etero” dei due giovani è spunto di riflessione sul concetto di diversità, e così il ribaltamento delle sessualità porta in scena per la prima volta la famiglia gay conservatrice e tradizionale, ma anche la famiglia in generale, a cui ognuno (etero o omo) prima o poi si ribella
Stefano Petrella
PIANETA GAY gennaio 2015
Colpi di scena, ribaltamento della realtà, cinico gioco ironico delle situazioni, equivoci e contrasti, destrutturazione di stereotipi e di luoghi comuni ci accompagneranno in uno spettacolo frizzante, dal ritmo intenso e di grande vivacità, utile a mettere in discussione e a fare riflettere sul ruolo tradizionale, conservatore e fortemente opprimente, definito su schemi eterodiretti, della famiglia, contro il quale più volte, eterosessuali e omosessuali, si sono ribellati nella loro crescita formativa personale. L’impianto recitativo, attoriale e autorale risulta, così, di grande impatto e di forte incisività.
Alessandro Rizzo
CORRIERE DELLA SERA agosto 2013
L’autrice Lucilla Lupaioli con SIAMOTUTTIGAY si diverte a ribaltare uno dei temi caldi dell’attualità. Nella situazione immaginata con la sua divertente commedia, i perseguitati, discriminati e ghettizzati non sono gli omosessuali, bensì gli etero! Da qui una serie di equivoci che spingono il pedale del grottesco, proponendo un’ottica del tutto inedita e paradossale: i figli di due lesbiche devono nascondere le loro vere passioni amorose, fingendosi gay.
Emilia Costantini
I Commenti degli utenti di Teatro.Org
Ho assistito alla Prima dello spettacolo “Siamotuttigay”, scritto e diretto da Lucilla Lupaioli e presentato al Todi Festival. Bellissima sorpresa! E conferma di quanto “alto” possa essere il contributo del Teatro nel sollecitare le coscienze su temi di grande attualità e rilevanza sociale, e di fare, così, Cultura. Una commedia ben costruita e divertente, ma affatto leggera. Si ride molto, anche grazie alla bravura di tutti gli interpreti. Un testo – ed anche una regia ed una scenografia – senza inutili ridondanze, dove nulla è lasciato al caso, dove ogni dettaglio ha il suo peso e il suo significato, come dev’essere in uno spettacolo di qualità
Margherita Bufardeci
Grazie ad una costruzione del testo senza forzature pedagogiche e orpelli didascalici, lo spettatore è trascinato all’interno di una situazione di continuo ribaltamento di ruoli e giudizi sociali, ribaltamento che da solo, con naturalezza, in modo semplice immediato e divertente, lo rende consapevole della relatività culturale delle posizioni.
Evocativo l’allestimento; semplicemente fantastico il cast.
Lucio Sebastiani
Mi compiaccio per essere arrivato in tempo sabato 31 agosto per assistere alla prima di Siamotuttigay: la commedia ti trascina in un perfetto meccanismo di risate e di risvolti inaspettati, attentamente miscelati alla capacità e al desiderio di proiettare un’utopia negli occhi degli spettatori. Siamotuttigay, nel mio modesto avviso di spettatore attento, deve tornare a farci riflettere il più spesso possibile, senza rimanere confinato negli spazi culturali di un Festival, seppur di gran prestigio. Arrivare cioè in ogni luogo dove un’idea tanto delicata possa finalmente incontrare chi ha ancora voglia di riflettere
F. P.